Biografia

 

La Natura, fonte di meraviglie, emozioni e scoperte, mi ha rapito fin da bambino suscitando in me la necessità di interpretare attraverso il disegno - un'altra grande passione presto rivelatasi -  lo straordinario mondo di animali e piante, ciò che oggi si definisce biodiversità.
In un lungo periodo di tempo, anche attraverso i cinque anni di corso presso l'Istituto Statale d'Arte di Roma e frequentando musei ed associazioni, è così maturata una scelta di vita:
dai disegni a corredo delle mie ricerche scolastiche alle illustrazioni scientifiche e paesaggistiche, dalla pittura alla scultura, comprendendo anche gli aspetti umoristici e didattici illustrati con giochi e vignette. Gran parte di tale produzione è stata pubblicata su libri, riviste e pubblicazioni scientifiche edite da Istituzioni e note case editrici.
I decenni trascorsi come funzionario del  Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e  collaboratore del WWF Italia, della FAO e di molte altre importanti fondazioni, hanno consolidato il mio legame con la natura, arricchito da viaggi ed osservazioni in luoghi vicini e lontani, partecipando così anche a mostre - in Italia e all'Estero - ed a progetti di salvaguardia dell'ambiente.
Negli ultimi quindici anni il mio percorso professionale si è ampliato attraverso varie cooperazioni con Musei, Soprintendenze Archeologiche, Università e Fondazioni, come il Bioparco di Roma ed il Jane Goodall Institute Italia.  Molte attività artistiche sono il frutto di progetti, ancora in corso, condotti con il valido gruppo di artisti-naturalisti  Ars et Natura, profondamente legato all'ambiente naturale per mezzo della pratica del disegno dal vero, destinata a far conoscere la natura e la necessità di proteggerla in tutte le sue forme.
Infine, sono affascinato dalle tecnologie antiche e mi occupo in particolare di arcieria storica, ricostruendo attrezzature e diverse tipologie di archi con cui pratico il tiro; dopo molti anni questo per me è ciò che più gratifica e prevale, rispetto all'agonismo sul campo di tiro.

 

 

Hanno scritto

 

Favorito da una solida conoscenza naturalistica affinata nel corso delle sue collaborazioni con il WWF, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e con diverse Associazioni  ecologiste, arricchita dai viaggi nelle Aree protette in vari continenti,  Stefano distilla nelle sue opere un amore inesauribile per i soggetti ritratti, dall’orso al lupo, dal leone all’airone bianco, tutti ripresi nel loro habitat.
Ma se le faggete  e i monti dell’Appennino con i loro possenti personaggi non umani sono il soggetto di una parte notevole dei suoi lavori, il fascino dei paesaggi mediterranei splende nelle sue appassionate raffigurazioni a matita, a penna, ad acquerello o a tempera, quasi sempre create a sostegno di azioni di conservazione e di tutela dell'ambiente.
Le sue illustrazioni, scientificamente perfette, arricchiscono molti libri di divulgazione naturalistica di decine di autori diversi tra i quali mi annovero.
E anche oggi che, sulle sue orme, molti artisti sono impegnati nella raffigurazione di piante ed animali, le opere di Stefano Maugeri continuano a distinguersi tra tutte, soprattutto per l’amore che le ispira e la conoscenza profonda che le caratterizza.

 

 

Nel nostro mondo di naturalisti, ciascuno con il proprio taglio personale, esistono alcune figure di riferimento e Stefano Maugeri è una di queste. Lo conosco ormai da molti anni, ci siamo frequentati per mostre, enciclopedie, pubblicazioni ed iniziative varie e non ho mai smesso di ammirare le sue opere.
I suoi animali ( e anche le piante) sono ritratti in modo magistrale in tavole che hanno tre elementi di forza: la bravura tecnica, innegabile (soprattutto con l'acquerello e la matita), la vitalità ( atteggiamenti, posture, movimenti ritratti con molta accuratezza) e l'ambientazione (quella giusta, dove ci aspettiamo di trovare l'animale o la pianta).
Questi tre elementi di forza derivano dalla conoscenza delle piante,degli animali e  degli ambienti che fa di Stefano un artista di livello internazionale, un caposcuola sempre pronto ad aiutare gli altri,a riconoscerne i meriti , a farsi da parte per lasciare spazio ai giovani emergenti.
Le sue opere più belle per me restano quelle dedicate ai serpenti che da sempre lo hanno affascinato: sono raccolte in un volume di rara bellezza.Altrettanto valide le tavole che raffigurano il mondo degli insetti.
E poi Stefano è anche una persona dallo humour sottile : le sue vignette raccontano le persone in modo garbato, sottolineandone caratteristiche fisiche e fissazioni mentali. E ciascun naturalista offre materiale di ottimo livello, in questo campo.
Apprezzo chi sa tenere la matita in mano e impiega il pennello con sapienza: tutti i bimbi, sin dalla nascita, sono predisposti a disegnare e raffigurare quanto li circonda. Poi il 99 per cento di loro perde questa attitudine, non la esercita. I pochi che lo fanno sono dei privilegiati: sanno cogliere particolari che sfuggono al fotografo , al documentarista e al ricercatore, sanno tradurli sulla carta, non saranno mai soli e non si annoieranno mai.
Stefano questa dote naturale l'ha trasformata in professione, senza perdere la freschezza del bambino che guarda la natura.
E sono lieto di essere fra i suoi amici.

Francesco Petretti

 

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